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domenica 6 gennaio 2013

Paola Klug. Mia nonna diceva che quando una donna si sentiva triste il meglio che poteva fare era intrecciarsi i capelli, in questo modo il dolore sarebbe intrappolato tra i capelli e non poteva raggiungere il resto del corpo

Mia nonna diceva che quando una donna si sentiva triste il meglio che poteva fare era intrecciarsi i capelli, in questo modo il dolore sarebbe intrappolato tra i capelli e non poteva raggiungere il resto del corpo; si doveva fare attenzione che la tristezza non entrasse negli occhi altrimenti li faceva piovere, ne anche era buono lasciarli andare nelle nostre bocche da costringerli a dire cose che non erano vere, che non si metta tra le vostre mani – mi diceva-, perché si può arrostire di più il caffè o lasciare cruda la pasta, e che alla tristezza li piace il sapore amaro. 
Quando ti senti triste ragazza, intrecciati i capelli; intrappola il dolore nel gomitolo e lascialo scappare quando il vento del nord picchia con forza.
I nostri capelli sono una rete in grado di catturare tutto, è forte come le radici di Ahuehuete e morbido come la schiuma di Atole .
Che non ti prenda sprovveduta la malinconia piccola mia, anche se hai il cuore rotte o le ossa fredde per una assenza. Non lasciarli entrare in te per i tuoi capelli sciolti, perché fluirà in una cascata attraverso i canali che la luna ha tracciato tra il corpo. Intreccia la tua tristezza , diceva sempre, intreccia sempre la vostra tristezza.
E domani che ti sveglierai con il canto del passero la troverai pallida e sbiadita tra il telaio dei tuoi capelli…
Paola Klug




Vivere spettinata
Oggi ho imparato che bisogna lasciare che la vita ci spettini, perciò ho deciso di vivere la vita con maggiore intensità.
Il mondo è pazzo. Decisamente pazzo...
Le cose buone, ingrassano. Le cose belle, costano. Il sole che ti illumina il viso, fa venire le rughe. E tutte le cose veramente belle di questa vita, spettinano...
- Fare l'amore, spettina.
- Ridere a crepapelle, spettina.
- Viaggiare, volare, correre, tuffarti in mare, spettina.
- Toglierti i vestiti, spettina.
- Baciare la persona che ami, spettina.
- Giocare, spettina.
- Cantare fino a restare senza fiato, spettina.
- Ballare fino a farti venire il dubbio se sia stata una buona idea metterti i tacchi alti stanotte, ti lascia i capelli irriconoscibili ...
Quindi, ogni volta che ci vedremo, avrò sempre i capelli spettinati...
Tuttavia, non dubitare che io stia vivendo il momento più felice della mia vita. E' la legge della vita: sarà sempre più spettinata la donna che scelga il primo vagoncino sulle montagne russe di quella che scelga di non salire...
Può essere che mi senta tentata di essere una donna impeccabile, pettinata ed elegante dentro e fuori.
Questo mondo esige bella presenza: pettinati, mettiti, togliti, compra, corri, dimagrisci, mangia bene, cammina diritta, sii seria...
Forse dovrei seguire le istruzioni però... quando mi ordineranno di essere felice?
Forse non si rendono conto che per risplendere di bellezza, mi devo sentire bella... La persona più bella che possa essere!
L'unica cosa che veramente importa è che quando mi guardi allo specchio, veda la donna che devo essere. Perciò, ecco la mia raccomandazione a tutte le donne:
Abbandonati, Mangia le cose più buone, Bacia, Abbraccia, Balla, Innamorati, Rilassati, Viaggia, Salta, Vai a dormire tardi, Alzati presto, Corri, Vola, Canta, Fatti bella, Mettiti comoda, Ammira il paesaggio, Goditela e, soprattutto, lascia che la vita ti spettini!!!!


Il peggio che può succederti è che, sorridendo di fronte allo specchio, tu ... debba pettinarti di nuovo.
Mafalda


Mi ha accarezzato i capelli e il mio cuore ha martellato così forte che ho pensato:
se mi bacia muoio.
Purtroppo mi ha risparmiato.

Stefano Benni



Maria Pia Casamassa:
Con una decisione repentina come la pioggia in quest'autunno, oggi ho tagliato i capelli
Li ho fatti tagliare a mia figlia. Non tantissimo, ma abbastanza da vedermi un po' diversa. 
Da bambina me li tagliava mia madre ed era sacrificio necessario in nome dell'ordine, familiare e scolastico. Non mi piaceva, ma accettavo anche per la curiosità ingannevole di sapere che aspetto avrei avuto. Per una donna (per un uomo forse meno) tagliare i capelli, ha sempre un che di sacrificale, anche quando viene da un proprio desiderio di rinnovamento. Può sembrare banale ma nei centimetri di chioma recisi c'è qualcosa di simbolicamente vivo, fosse la sola evidenza del trascorrere del tempo, di una stagione vissuta. A un dato momento, si smette di tagliarli o di farli crescere. In passato si conservavano ciocche di capelli in memoria di un amato perduto. In un vecchio cassettone a casa dei miei genitori, c'è una ciocca di capelli rossi, di una prozia morta giovane prima della guerra. Mi dava un brivido arcano scoprirla nel cassetto e sentirne raccontare la storia di amore e morte. Era stata la sorella maggiore, che l'aveva cresciuta, a conservare la ciocca. Queste cose non si fanno più, per paura, credo, per un rifiuto della sostanza di cui siamo fatti e del suo facile dissolversi, perché il corpo è diventato palestra di estetica, di obbligato godimento, piuttosto che persona.



Marina Hristova. Le Prove della Vita: Come il Caffè.
Una giovane ragazza andò dalla madre per lamentarsi di come la vita fosse così dura con lei
Non sapeva più come cavarsela e aveva tanta voglia di mollare tutto; era stanca di combattere contro le vicissitudini della vita. Sembrava che appena un problema fosse risolto, ne sorgesse un altro a complicare ulteriormente le cose. La madre allora la portò in cucina. Riempì tre tegamini di acqua e li depose sul gas a fuoco alto. Nel primo mise una carota, nel secondo un uovo e nel terzo una manciata di chicchi di caffè macinati. Lasciò bollire l’acqua per un certo tempo senza parlare. Dopo circa venti minuti spense il fuoco. Tirò fuori la carota e la depose su un piattino. Così fece anche con l’uovo e versò il caffè, filtrandolo, in una tazza. Rivolgendosi poi alla figlia, le chiese: “Dimmi cosa vedi”. “Una carota, un uovo e del caffè”, rispose allora la figlia. La madre le disse di avvicinarsi e di toccare la carota. Lo fece e notò che era soffice. Poi la madre le disse di prendere in mano l’uovo e di romperlo. Dopo aver tolto il guscio notò l’uovo indurito dalla bollitura. Poi la madre disse alla figlia di sorseggiare il caffè. La ragazza cominciò a sorridere al contatto con il ricco aroma del liquido che beveva.

A questo punto chiese alla madre: “Che cosa significa tutto questo?” 
La madre le spiegò che ciascuna delle tre cose aveva dovuto far fronte alla stessa avversità: l’acqua bollente. E ognuna di esse aveva reagito in modo diverso. La carota era entrata nell’acqua forte e dura ma, dopo aver lottato con l’acqua bollente, si era rammollita e indebolita. L’uovo era entrato nell’acqua fragile. Il guscio sottile proteggeva il suo interno liquido ma, dopo aver lottato con l’acqua bollente, si era indurito. Il caffè macinato, invece, si era comportato in modo del tutto unico. Dopo essere stato gettato nell’acqua bollente aveva interagito con l’acqua trasformandola!

Con quale di questi tre oggetti ti identifichi?” – chiese la madre alla figlia? 
“Quando l’avversità bussa alla tua porta come rispondi? Ti comporti come la carota, come l’uovo o come i chicchi di caffè macinati? Ad ogni situazione della tua vita domandati sempre: “a quale di questi tre oggetti voglio assomigliare?”…”sono come la carota che sembra forte e dura ma poi, a causa delle sofferenze e delle avversità, diventa molle e senza energia? Oppure sono come l’uovo che inizialmente ha un cuore tenero ma che poi con il calore si indurisce?…insomma, avevo un carattere buono e un’indole serena ma poi, a causa delle sofferenze causate dalle prove della vita, mi sono indurita? Forse il mio guscio sembra sempre lo stesso ma all’interno mi sento amareggiata e frustrata, con uno spirito arido ed un cuore duro? Oppure, sono come il caffè macinato? Se guardi bene, esso trasforma l’acqua, cioè proprio quella circostanza che gli ha procurato sofferenza. Quando l’acqua si scalda il caffè comincia ad emanare il suo aroma e la sua fragranza. Se sarai come il caffè quando le cose non andranno come tu vorrai allora sarai in grado di trasformare la situazione come un’opportunità per crescere e diventare migliore.

E tu, come ti comporti nelle avversità? Decidi di essere come la carota, l’uovo o come i chicchi di caffè macinato?

Possa tu avere abbastanza gioia per essere dolce, abbastanza prove per essere forte, abbastanza sofferenza per essere uomo e abbastanza fiducia per essere felice.




COME IL CAFFE'
 Una figlia si lamentava con suo padre circa la sua vita e di come le cose le risultavano tanto difficili.
Non sapeva come fare per proseguire e credeva di darsi per vinta. Era stanca di lottare.
 ... Sembrava che quando risolveva un problema, ne apparisse un altro. Suo padre, uno chef di cucina, la portò al suo posto di lavoro.
 Lì riempì tre pentole con acqua e le pose sul fuoco.
 Quando l'acqua delle tre pentole stava bollendo, in una collocò carote, in un'altra collocò uova e nell'ultima collocò grani di caffè.
 Lasciò bollire l'acqua senza dire parola.
 La figlia aspettò impazientemente, domandandosi cosa stesse facendo il padre.
 Dopo venti minuti il padre spense il fuoco.
 Tirò fuori le carote e le collocò in una scodella.
 Tirò fuori le uova e le collocò in un altro piatto.
 Finalmente, colò il caffè e lo mise in un terzo recipiente.
 Guardando sua figlia le disse: "Cara figlia mia, carote, uova o caffè?" fu la sua domanda.
 La fece avvicinare e le chiese che toccasse le carote, ella lo fece e notò che erano soffici, dopo le chiese di prendere un uovo e di romperlo, mentre lo tirava fuori dal guscio, osservò l'uovo sodo.
 Dopo le chiese che provasse il caffè, ella sorrise mentre godeva del suo ricco aroma.
 Umilmente la figlia domandò: "Cosa significa questo, padre?"
 Egli le spiegò che i tre elementi avevano affrontato la stessa avversità, "l'acqua bollente", ma avevano reagito in maniera differente.
 La carota arrivò all'acqua forte, dura, superba; ma dopo avere passato per l'acqua, bollendo era diventata debole, facile da disfare.
 L'uovo era arrivato all'acqua fragile, il suo guscio fine proteggeva il suo interno molle, ma dopo essere stato in acqua, bollendo, il suo interno si era indurito.
 Invece, i grani di caffè, erano unici: dopo essere stati in acqua, bollendo, avevano cambiato l'acqua.
 "Quale sei tu figlia?" le disse.
 "Quando l'avversità suona alla tua porta; come rispondi?"
 "Sei una carota che sembra forte ma quando l'avversità ed il dolore ti toccano, diventi debole e perdi la tua forza?"
 "Sei un uovo che comincia con un cuore malleabile e buono di spirito, ma che dopo una morte, una separazione, un licenziamento, una pietra durante il tragitto diventa duro e rigido?
 Esternamente ti vedi uguale, ma sei amareggiata ed aspra, con uno spirito ed un cuore indurito?
 "O sei come un grano di caffè? Il caffè cambia l'acqua, l'elemento che gli causa dolore.
 Quando l'acqua arriva al punto di ebollizione il caffè raggiunge il suo migliore sapore."
 "Se sei come il grano di caffè, quando le cose si mettono peggio, tu reagisci in forma positiva, senza lasciarti vincere, e fai si che le cose che ti succedono migliorino, che esista sempre una luce che illumina la tua strada davanti all'avversità e quella della gente che ti circonda."
 Per questo motivo non mancare mai di diffondere con la tua forza e positività il "dolce aroma del caffè".





La storia del caffè.
Tra le tante e controverse leggende che esistono sulle origini del caffè, una in particolare raccoglie consensi tra gli storici.
Si narra che intorno al 1300 un pastore yemenita di nome Kaldi osservò che le sue capre, dopo aver mangiato certe foglie e bacche selvatiche, erano divenute inquiete e insonni. Egli informò subito di ciò il priore del monastero. Il monaco sconcertato dei fatti, decise di gettare nel fuoco quelle bacche che inaspettatamente cominciarono a emanare un intenso e piacevole profumo.
Incuriosito, il religioso recuperò i frutti, ormai anneriti, e dopo averli immersi in acqua ne ricavò una bevanda che, quando veniva presa alla sera, era in grado di far prolungare le veglie. Alla bevanda fu dato il nome di "khawa", che in arabo significa "vino" e in turco "eccitante".
L'arrivo del caffè in Italia risale invece al 1600, quando il veneziano Pietro della Valle (scrittore italiano, 1586-1652) lo introdusse nei salotti della sua città.
Presto il caffè, che inizialmente era conosciuto con il nome di "vino d'Arabia", si diffuse in tutta Europa e nel 1720 venne aperto, sempre a Venezia, lo storico "Caffè Florian", tuttora in attività.
"La bottega del caffè" di Vittorio Emanuele Bressanin (1860-1941).
Bressanin espose il dipinto "La bottega del caffè" alla Biennale di Venezia del 1897 aggiudicandosi il Primo Premio offerto dal pittore Max Liebermann (1847-1935). Il premio consisteva nella somma di 2500 lire, all'epoca una cifra importante.




Un giorno decisi di iniziare a prendere il caffè senza zucchero.
All'inizio non mi piaceva perché aveva un sapore troppo forte e amaro, lo bevevo poco alla volta ma piano piano mi sono abituata. Ecco prendere il caffè senza zucchero è un pò come accettare la realtà delle cose, all'inizio è dura pensi di non riuscirci, ma con il tempo impari a buttar giù tutto e a capire che non tutte le cose hanno un sapore dolce.
N. Ostuni


Giuseppe Biondi
Un giorno decisi di non fumare più, dalla sera alla mattina, mia moglie rideva, pensando che stessi scherzando, ma io dicevo sul serio, all'inizio mi sembrava di impazzire, vivere senza sigaretta pensavo fosse impossibile, i primi giorni mi tenevo costantemente occupato per non sentire il desiderio della sigaretta, ma era peggio, ma pian piano riuscii a sentire meno il desiderio, ora non posso neanche sentirne l'odore, mi nausea, e quando quel Signore nell'appartamento sotto il mio si mette a fumare in balcone e la puzza di fumo sale fino al mio appartamento, divento furioso ma mia moglie mi zittisce dicendomi: " Hai dimenticato quando e quanto fumavi tu, avevo le tende di casa che puzzavano costantemente di fumo "
Aveva ragione.......
Ogni inizio è sempre brutto, ma poi tutto passa...



Una giovane coppia di sposi novelli andò ad abitare in una zona molto tranquilla della città. Una mattina mentre bevevano il caffè, la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra, che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria. "Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina! Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo... Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!" Il marito guardò e rimase zitto. La stessa scena e lo stesso commento si ripeterono varie volte, mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento. Dopo un mese, la donna si meravigliò nel vedere che la vicina stendeva le sue lenzuola pulitissime, e disse al marito "Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato! Chi le avrà fatto vedere come si fa?" Il marito le rispose "Nessuno le ha fatto vedere; semplicemente questa mattina io mi sono alzato più presto e mentre tu ti truccavi ho pulito i vetri della nostra finestra".
Così è nella vita, tutto dipende dalla pulizia della finestra attraverso cui osserviamo i fatti. Prima di criticare, probabilmente sarà necessario osservare se abbiamo pulito a fondo il nostro cuore per poter vedere meglio. Allora vedremo più nitidamente la pulizia del cuore del vicino....


Capelli lunghi e sesto senso


La storia biblica di Sansone che perdeva i poteri dopo il taglio dei capelli, cela una verità nascosta: i capelli sono un estensione sensoriale che ci tramuta in un ‘antenna sensibile alle energie ambientali e non solo
Questa informazione è stata tenuta nascosta dal tempo della guerra in Vietnam. La nostra cultura porta le persone a pensare che i capelli siano una questione di preferenza personale, che la pettinatura sia una questione di moda e/o convenienza e che il modo in cui le persone tengono i loro capelli sia semplicemente una questione di cosmetica.
Tornando alla guerra del Vietnam, tuttavia, emerge un quadro completamente diverso, un quadro accuratamente celato e tenuto nascosto al grande pubblico. All’inizio degli anni 90 Sally (nome di fantasia per proteggere la privacy) era sposata con uno psicologo che lavorava al VA Medical Hospital e chelavorava con veterani di combattimento che soffrivano di un disturbo da post stress traumatico: la piu’ parte di loro aveva servito in Vietnam.
indiano-e-capelli-lunghi2-772x1024

Sally: “Mi ricordo benissimo di una sera in cui mio marito tornò a casa portando con sé un raccoglitore ufficiale molto consistente. Dentro c’erano centinaia di pagine di certi studi commissionati dal governo. Era shockato dal suo contenuto. Quel che lesse in quei documenti cambiò radicalmente la sua vita. Da quel momento in poi mio marito, conservatore di mezza età, lascio’ crescere i suoi capelli e barba senza piu’ tagliarseli. Ma on è tutto: il VA Medical Center glielo lasciò fare ed altri uomini molto conservatori del suo staff seguirono il suo esempio. Quando lessi i documenti capii perché”.
indiani-militari
Sembra che durante la Guerra del Vietnam delle forze speciale nel dipartimento della Guerra avessero spedito degli esperti agenti segreti per setacciare le riserve degli Indiani d’America, alla ricerca di talent scouts, giovani forti addestrati a muoversi furtivamente in un aspro terreno. Cercavano soprattutto uomini con abilità di inseguimento eccellenti, quasi sovrannaturali. Prima di essere avvicinati, di questi uomini selezionarti con cura, si aveva documentazione attestante che erano esperti in sopravvivenza ed inseguimento.
Con le solite lusinghe, le frasi ammalianti d’uso per arruolare nuove reclute, si stilava una lista di alcuni di questi indiani abili nell’inseguimento, dopodiché accadeva una cosa incredibile. Qualsiasi fosse il talento o l’abilità che essi possedevano nella riserva … improvvisamente queste sembravano scomparire misteriosamente, poiché recluta dopo recluta fallivano nel compito sul campo.
Fallimenti nelle prestazioni e seri accidenti portarono il governo a stipulare un contratto per un costoso test di queste reclute e questo fu ciò che ne emerse:
Quando alle reclute più vecchie fu chiesto perché avevano fallito nel compito atteso, queste risposero in modo consistente che dal momento in cui furono loro tagliati i capelli, come richiesto dall’esercito, non furono più in grado di “sentire il nemico, né di accedere al loro 6° senso, né fare riferimento alla loro intuizione, né leggere i segni sottili o accedere ad informazioni extrasensoriali”.
Cosi l’istituto di ricerca reclutò altri Indiani con quelle caratteristiche, ai quali non tagliarono i capelli e che vennero poi testati in varie aree. Poi misero insieme due uomini che avevano ricevuto lo stesso punteggio su tutti i tests. Lasciarono i capelli lunghi ad uno dei due, mentre all’altro fecero un taglio militare e li ri-sottoposero ai test. L’uomo con i capelli lunghi ripetutamente mantenne un alto punteggio mentre l’altro fallì i tests in cui precedentemente aveva ricevuto un punteggio alto.
Ecco un tipico test:
“la recluta sta dormendo nel bosco. Un “nemico armato” gli si sta avvicinando. L’uomo coi capelli lunghi viene risvegliato da un forte senso di pericolo, e se ne va molto prima che il nemico sia vicino, molto prima di sentire dei rumori provenienti dal nemico in arrivo.
(…) Lo stesso uomo con i capelli lunghi, viene risottoposto al test questa volta con i capelli tagliati e fallisce i tests che precedentemente aveva passato. Quindi il documento raccomandò che tutti gli Indiani “inseguitori” fossero esentati dal taglio militare.
COMMENTO
Il corpo dei mammiferi si è evoluto nei milioni di anni. Le capacità di sopravvivenza di animali ed umani, a volte sembrano quasi sovrannaturali. La scienza se ne esce sempre piu’ con nuove scoperte sulle sorprendenti abilità di sopravvivenza dell’uomo e dell’animale. Ogni parte del corpo deve eseguire un lavoro altamente sensibile per la sopravvivenza ed il benessere del corpo nel suo complesso. Il corpo ha una ragione per ogni parte di sé.
I capelli sono un’estensione del sistema nervoso, e possono essere visti correttamente come nervi esteriorizzati, un tipo di sensori altamente evoluti, o “antenne” che trasmettono vaste quantità di informazioni importanti perché vengano processate dal cervello , dal sistema limbico e dalla neocorteccia.
Non solo: i capelli e la barba negli uomini, forniscono una informazione che raggiunge direttamente il cervello, ma i capelli emettono anche energia: l’energia elettromagnetica emessa dal cervello nel mondo circostante.
Questo è stato visto nella foto Kirlianquando una persona viene fotografata con i capelli lunghi eppoi rifotografata con i capelli corti . Quando vengono tagliati i capelli, le trasmissioni e l’invio di informazioni da e verso l’ambiente, viene grandemente ostacolato. Il risultato è che c’è un senso di “intorpidimento”.
Il taglio dei capelli è un fattore che contribuisce alla non consapevolezza dello stress ambientale negli ecosistemi locali, ma anche un fattore che contribuisce alle insensibilità nelle relazioni di ogni tipo e alla frustrazione sessuale..
CONCLUSIONE
Nel cercare soluzioni per l’ansia e l’angoscia nel mondo, potrebbe essere arrivato il tempo in cui considerare che molto di ciò che diamo per scontato sulla realtà sia un errore. Potrebbe essere che la parte maggiore della soluzione sia guardarci in faccia ogni mattina allo specchio.
La storia di Dalila e Sansone nella Bibbia contiene molta verità in codice in serbo per noi. Quando Dalila taglia i capelli di Sansone, Sansone, un tempo invincibile- fu sconfitto.
Capelli lunghi e sesto senso


La storia biblica di Sansone che perdeva i poteri dopo il taglio dei capelli, cela una verità nascosta: i capelli sono un estensione sensoriale che ci tramuta in un ‘antenna sensibile alle energie ambientali e non solo…

Questa informazione è stata tenuta nascosta dal tempo della guerra in Vietnam. La nostra cultura porta le persone a pensare che i capelli siano una questione di preferenza personale, che la pettinatura sia una questione di moda e/o convenienza e che il modo in cui le persone tengono i loro capelli sia semplicemente una questione di cosmetica.

Tornando alla guerra del Vietnam, tuttavia, emerge un quadro completamente diverso, un quadro accuratamente celato e tenuto nascosto al grande pubblico. All’inizio degli anni 90 Sally (nome di fantasia per proteggere la privacy) era sposata con uno psicologo che lavorava al VA Medical Hospital e chelavorava con veterani di combattimento che soffrivano di un disturbo da post stress traumatico: la piu’ parte di loro aveva servito in Vietnam.

indiano-e-capelli-lunghi2-772x1024



Sally: “Mi ricordo benissimo di una sera in cui mio marito tornò a casa portando con sé un raccoglitore ufficiale molto consistente. Dentro c’erano centinaia di pagine di certi studi commissionati dal governo. Era shockato dal suo contenuto. Quel che lesse in quei documenti cambiò radicalmente la sua vita. Da quel momento in poi mio marito, conservatore di mezza età, lascio’ crescere i suoi capelli e barba senza piu’ tagliarseli. Ma on è tutto: il VA Medical Center glielo lasciò fare ed altri uomini molto conservatori del suo staff seguirono il suo esempio. Quando lessi i documenti capii perché”.

indiani-militari

Sembra che durante la Guerra del Vietnam delle forze speciale nel dipartimento della Guerra avessero spedito degli esperti agenti segreti per setacciare le riserve degli Indiani d’America, alla ricerca di talent scouts, giovani forti addestrati a muoversi furtivamente in un aspro terreno. Cercavano soprattutto uomini con abilità di inseguimento eccellenti, quasi sovrannaturali. Prima di essere avvicinati, di questi uomini selezionarti con cura, si aveva documentazione attestante che erano esperti in sopravvivenza ed inseguimento.

Con le solite lusinghe, le frasi ammalianti d’uso per arruolare nuove reclute, si stilava una lista di alcuni di questi indiani abili nell’inseguimento, dopodiché accadeva una cosa incredibile. Qualsiasi fosse il talento o l’abilità che essi possedevano nella riserva … improvvisamente queste sembravano scomparire misteriosamente, poiché recluta dopo recluta fallivano nel compito sul campo.

Fallimenti nelle prestazioni e seri accidenti portarono il governo a stipulare un contratto per un costoso test di queste reclute e questo fu ciò che ne emerse:

Quando alle reclute più vecchie fu chiesto perché avevano fallito nel compito atteso, queste risposero in modo consistente che dal momento in cui furono loro tagliati i capelli, come richiesto dall’esercito, non furono più in grado di “sentire il nemico, né di accedere al loro 6° senso, né fare riferimento alla loro intuizione, né leggere i segni sottili o accedere ad informazioni extrasensoriali”.

Cosi l’istituto di ricerca reclutò altri Indiani con quelle caratteristiche, ai quali non tagliarono i capelli e che vennero poi testati in varie aree. Poi misero insieme due uomini che avevano ricevuto lo stesso punteggio su tutti i tests. Lasciarono i capelli lunghi ad uno dei due, mentre all’altro fecero un taglio militare e li ri-sottoposero ai test. L’uomo con i capelli lunghi ripetutamente mantenne un alto punteggio mentre l’altro fallì i tests in cui precedentemente aveva ricevuto un punteggio alto.

Ecco un tipico test:

“la recluta sta dormendo nel bosco. Un “nemico armato” gli si sta avvicinando. L’uomo coi capelli lunghi viene risvegliato da un forte senso di pericolo, e se ne va molto prima che il nemico sia vicino, molto prima di sentire dei rumori provenienti dal nemico in arrivo.

(…) Lo stesso uomo con i capelli lunghi, viene risottoposto al test questa volta con i capelli tagliati e fallisce i tests che precedentemente aveva passato. Quindi il documento raccomandò che tutti gli Indiani “inseguitori” fossero esentati dal taglio militare.

COMMENTO

Il corpo dei mammiferi si è evoluto nei milioni di anni. Le capacità di sopravvivenza di animali ed umani, a volte sembrano quasi sovrannaturali. La scienza se ne esce sempre piu’ con nuove scoperte sulle sorprendenti abilità di sopravvivenza dell’uomo e dell’animale. Ogni parte del corpo deve eseguire un lavoro altamente sensibile per la sopravvivenza ed il benessere del corpo nel suo complesso. Il corpo ha una ragione per ogni parte di sé.

I capelli sono un’estensione del sistema nervoso, e possono essere visti correttamente come nervi esteriorizzati, un tipo di sensori altamente evoluti, o “antenne” che trasmettono vaste quantità di informazioni importanti perché vengano processate dal cervello , dal sistema limbico e dalla neocorteccia.

Non solo: i capelli e la barba negli uomini, forniscono una informazione che raggiunge direttamente il cervello, ma i capelli emettono anche energia: l’energia elettromagnetica emessa dal cervello nel mondo circostante.

Questo è stato visto nella foto Kirlian, quando una persona viene fotografata con i capelli lunghi eppoi rifotografata con i capelli corti . Quando vengono tagliati i capelli, le trasmissioni e l’invio di informazioni da e verso l’ambiente, viene grandemente ostacolato. Il risultato è che c’è un senso di “intorpidimento”.

Il taglio dei capelli è un fattore che contribuisce alla non consapevolezza dello stress ambientale negli ecosistemi locali, ma anche un fattore che contribuisce alle insensibilità nelle relazioni di ogni tipo e alla frustrazione sessuale..

CONCLUSIONE

Nel cercare soluzioni per l’ansia e l’angoscia nel mondo, potrebbe essere arrivato il tempo in cui considerare che molto di ciò che diamo per scontato sulla realtà sia un errore. Potrebbe essere che la parte maggiore della soluzione sia guardarci in faccia ogni mattina allo specchio.

La storia di Dalila e Sansone nella Bibbia contiene molta verità in codice in serbo per noi. Quando Dalila taglia i capelli di Sansone, Sansone, un tempo invincibile- fu sconfitto.

http://risvegliati.altervista.org/capelli-lunghi-e-sesto-senso/


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