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martedì 13 dicembre 2011
Maria Luisa Spaziani. Entro in questo amore come in una cattedrale, come in un ventre oscuro di balena. Mi risucchia un’eco di mare, e dalle grandi volte scende un corale antico che è fuso alla mia voce. Tu, scelto a caso dalla sorte, ora sei l’unico, il padre, il figlio, l’angelo e il demonio. Mi immergo a fondo in te, il più essenziale abbraccio, e le tue labbra restano evanescenti sogni. Prima di entrare nella grande navata, vivevo lieta, ero contenta di poco. Ma il tuo fascio di luce, come un’immensa spada, relega nel nulla tutto quanto non sei.
Entro in questo amore come in una cattedrale,
come in un ventre oscuro di balena.
Mi risucchia un’eco di mare,
e dalle grandi volte scende un corale antico che è fuso alla mia voce.
Tu, scelto a caso dalla sorte, ora sei l’unico,
il padre, il figlio, l’angelo e il demonio.
Mi immergo a fondo in te, il più essenziale abbraccio,
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