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lunedì 26 dicembre 2011

Amian Azzott “Il tempo è la cosa più preziosa. Nessuno ti può rivendere il tempo perduto”.


Libertà, Spiritualità, Giustizia e Verità


L’opera prima di uno spirito libero di altri tempi… puntualmente consigliata e recensita dal Prof. Damiano Mazzotti.

La nobiltà di spirito.

Il tempo è la cosa più preziosa. Nessuno ti può rivendere il tempo perduto”. (Amian Azzott)

L’amore per la verità è garanzia di libertà”. (Czeslaw Milosz)

Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la libertà dell’altro”. (Simone Weil)

Rob Riemen è l’autore di un arioso saggio sull’arte della ricerca della verità che segue le piste del vecchio e del nuovo umanesimo. Infatti, grazie all’apertura mentale, in ogni luogo e in ogni tempo, da qualsiasi dialogo, grazie al disaccordo, possono nascere piccole e grandi intuizioni.
Oggigiorno il nostro mondo “in perenne trasformazione esige che la verità si manifesti in forme sempre nuove. Un altro termine per indicare tali forme è: cultura. Distruggere la cultura significa distruggere la verità. E distruggere la verità non è altro che privare l’uomo della sua dignità” (p. 74). Per questo motivo ogni totalitarismo cerca di conservare il presente con la celebrazione della menzogna (Thomas Mann). Però “non è la censura politica che uccide la cultura: sono il dispotismo del mercato di massa, le ricompense di una fama commercializzata” (George Steiner, Una certa idea di Europa, Garzanti, 2006).

Gli intellettuali e gli artisti hanno un grande missione: devono ricavare l’immortale da ciò che è mortale attraverso il talento (Thomas Mann, Elogio della caducità). 

E ogni uomo dovrebbe pensare tutti i giorni a tre cose: chi siamo, cosa sappiamo e cosa vogliamo (Sant’Agostino, Confessioni). Anche se alcune domande non troveranno mai una risposta. 

In questo modo il tempo diventa “lo spazio della lotta incessante per l’autoperfezionamento” (Riemen). 

Bisogna seguire la strada tracciata da Spinoza: “Viva pure ciascuno secondo la propria inclinazione personale, purché io possa vivere per la libertà”. Ed è molto importante ricordare che “qualsiasi tentativo di esprimere una nuova realtà attraverso un linguaggio vecchio produce solo menzogna” (p. 62).

Vivere inseguendo il potere, la fama o i soldi non sono le vie giuste per arrivare alla felicità interiore. Vivere la libertà mentale è il modo di vivere migliore.

La vera democrazia sopravvive solo grazie alla verità, alla giustizia e alla libertà, che sono le tre fonti della dignità umana. Per questa ragione i mezzi di informazione e i sistemi formativi di massa impediscono alla nobiltà di spirito di fiorire. La nobiltà di spirito è il solo correttivo possibile della storia umana, altrimenti “in una democrazia che non onori la vita più alta dell’intelletto e non si faccia guidare da essa, la demagogia ha campo libero e la vita pubblica viene abbassata al livello degli ignoranti e degli incolti invece di istruire la popolazione e permettere alla società di elevarsi” (Thomas Mann).
Dopotutto non si può negare il male che si nasconde dietro le persone, ma il male non si estirpa con la violenza, con le bombe e le granate (Elisabeth Mann Borgese, attivista dei diritti umani). Il male segue come un avvoltoio la morte della libertà e il capitalismo senza giustizia libera il fuoco distruttivo dell’avidità. Nessun mortale può promettere la felicità assoluta. Inoltre la vera morale dovrebbe lasciare spazio al dubbio e dovrebbe essere centrata sul rispetto: rispetto per il divino, per il mondo, per il nostro prossimo e per la nostra dignità (Goethe). Chi semina verità e felicità assolute prima o poi raccoglierà fanatismo e disumanità.

Del resto gli esseri umani sono innamorati dell’immortalità e sono predisposti ad accogliere i nuovi “surrogati di Dio” (Nietzsche). La nostra società adora la felicità artificiale, clonata dai media e dalla pubblicità: “Dobbiamo sentirci sempre giovani, considerare sempre migliore ciò che è nuovo, capire che non esistono limiti. E infine, faremmo meglio a dimenticarci della morte” (p. 61).

Dunque, quale sarà il futuro del mondo se la maggioranza dei cittadini continuerà ad ignorare la razionalità e la libertà dell’anima e si lascerà guidare dalla paura, dall’invidia, dalla rabbia, dal potere, dal piacere, dal denaro, dai pregiudizi sociali maligni e dall’odio spinto dei fondamentalisti?

Caro essere umano, “Conosci dunque te stesso, non presumere d’investigare Dio: l’uomo è lo studio più adatto all’umanità” (Alexander Pope, Saggio sull’uomo). E tieni sempre presente che “Noi non siamo liberi perché non riconosciamo nulla al di sopra di noi, ma perché onoriamo qualcosa al di sopra di noi” (Goethe). Gli uomini liberi tutelano sempre la dignità di tutti gli uomini e “La saggezza non è altro che l’unità di vita e pensiero” (Socrate).
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Rob Riemen è un filosofo (www.robriemen.nl) e ha fondato insieme a Kirsten Walgreen un istituto che organizza incontri con le principali personalità della cultura mondiale: www.nexus-instituut.nl (Riemen dirige l’omonima rivista).
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Nota personale – Dato l’argomento vi segnalo anche la ripubblicazione di un grande classico russo: “Il risveglio interiore” di Lev Tolstoj (è una raccolta di scritti sull’uomo, la religione e la società, 2010). Secondo Tolstoj, “la forza della riflessione è invisibile, come il germoglio da cui cresce un grande albero. Ma è da quella che ha origine un cambiamento visibile nella vita”. Tolstoj fu un “profeta” della letteratura: rinunciò a gran parte dei diritti d’autore e fu scomunicato dalla chiesa ufficiale. Comunque leggere è il modo più sicuro per riflettere con uno sconosciuto. E sarebbe ora di ritornare a riflettere a fondo sulle donne e sul ruolo femminile nella società: www.ondaosservatorio.it (nella sezione eventi c’è il calendario del ciclo di conferenze “Le virtù donne”, organizzato da Nicla Vassallo e programmato in sette serate a Milano).

http://scuolachefarete.it/2011/01/liberta-spiritualita-giustizia-e-verita/

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