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sabato 29 giugno 2019

Edmund Husserl. La fenomenologia come concetto filosofico trova la sua origine e teorizzazione nel pensiero di Edmund Husserl (1859-1938), il quale formulò i principi della dottrina fenomenologica: Il mondo sensibile non è del tutto evidente alla nostra coscienza, quindi è giusto dubitarne; ma il mondo sensibile appare (fainomai) alla nostra coscienza, questo è indubitabile. In altre parole, il metodo fenomenologico si basa sulla "sospensione di giudizio" (epoché), ovvero viene messa "tra parentesi" l'esistenza del mondo: non si deve cioè accettare alcunchè come scontato, ma avvolgere ogni cosa nel dubbio (col paradosso cartesiano per cui "posso dubitar di tutto ma non del fatto che sto dubitando"), sapendo che quello che percepisco coi sensi è quello che appare, non necessariamente quello che è. Non posso però dubitare né di me come soggetto dubitante né delle percezioni che ricevo: l'atteggiamento fenomenologico si configura come un "puro guardare", o come "ritorno alle cose stesse".

L'Approccio fenomenologico

Tutto ciò che si trova nel profondo dell'inconscio tende a manifestarsi al di fuori
Carl Gustav Jung

Per rendere visibile il campo morfico, che di per sé è invisibile in quanto composto di non-materia, di energia sistemica, si utilizza l'indagine fenomenologica (dal greco fainomai, "appaio, mi manifesto").

La fenomenologia come concetto filosofico trova la sua origine e teorizzazione nel pensiero di Edmund Husserl (1859-1938), il quale formulò i principi della dottrina fenomenologica:

Il mondo sensibile non è del tutto evidente alla nostra coscienza, quindi è giusto dubitarne; ma il mondo sensibile appare (fainomai) alla nostra coscienza, questo è indubitabile. In altre parole, il metodo fenomenologico si basa sulla "sospensione di giudizio" (epoché), ovvero viene messa "tra parentesi" l'esistenza del mondo: non si deve cioè accettare alcunchè come scontato, ma avvolgere ogni cosa nel dubbio (col paradosso cartesiano per cui "posso dubitar di tutto ma non del fatto che sto dubitando"), sapendo che quello che percepisco coi sensi è quello che appare, non necessariamente quello che è. Non posso però dubitare né di me come soggetto dubitante né delle percezioni che ricevo: l'atteggiamento fenomenologico si configura come un "puro guardare", o come "ritorno alle cose stesse".

Lo "sguardo puro" della coscienza produce dati assoluti che vengono "intenzionalmente" riferiti a qualcosa che è reale e oggettivo, ma in senso "trascendente". La coscienza è coscienza "di qualcosa", ha cioè necessariamente un oggetto, e tale oggetto non può essere la realtà oggettiva (esistenza), bensì il dato assoluto (essenza). Grazie alla "riduzione fenomenologica", il mondo intero è ridotto a pure essenze della cui empirica non ci si cura: la fenomenologia è per l'appunto "scienza dei puri fenomeni quali ci si donano incessantemente alla coscienza".

Le universalità osservate tramite l'intuizione del fenomeno si intrecciano con la singolarità del vissuto. Ma la percezione è un vissuto che dura nel tempo e che incessantemente intreccia il presente con l'appena passato. Inoltre, su di essa influisce il ricordo dei passati più lontani. Per di più, la cosicenza - lungi dall'essere un inerte contenitore di fenomeni - concorre a costituire i fenomeni, ad esempio coi suoi atti temporali, con "atti categoriali" (i suoi giudizi, le sue categorie), e non di rado "atti immaginari" e simbolici.

L'approccio fenomenologico, nelle Costellazioni Familiari, consiste nell'osservazione del comportamento che i "rappresentanti" (ovvero persone che si prestano a dare un corpo e una voce a ciò che viene indagato) mettono in atto in uno spazio scenico predefinito. Grazie all'approccio fenomenologico, è possibile "mettere in scena" ogni aspetto della nostra realtà interiore ed esteriore (attraverso la collaborazione dei rappresentanti e dell'interpretazione metaforica della scena), e di osservare ciò che accade.

Aprendosi a tale approccio, ci si concentra su tutti gli eventi fenomenici che appaiono, senza giudicare e senza soffermarsi su uno in particolare. Questa tipologia di indagine richiede uno stato interiore privo di giudizi, preconcetti e intenzioni.



La più alta forma di intelligenza umana
è la capacità di osservare senza giudicare
Jiddu Krishnamurti


https://www.costellazionifamiliariesistemiche.it/teoria/lapproccio-fenomenologico

Bert Hellinger. Molti instaurano un legame come se entrassero in un'associazione musicale, nella quale si può entrare ed uscire a piacimento. Ma non è così. Chi ne fa parte è legato, non può uscirne senza dolore, e non può più uscirne senza colpa.

Tutto quello che viene verso di noi ha sempre a che fare con noi, non esiste il caso.
Bert Hellinger


Molti instaurano un legame come se entrassero in un'associazione musicale, nella quale si può entrare ed uscire a piacimento. Ma non è così. Chi ne fa parte è legato, non può uscirne senza dolore, e non può più uscirne senza colpa.
Bert Hellinger



Ciascuno di noi fa parte di una famiglia con cui vive ed a cui è legato, che lo voglia o meno. 
Spesso continuiamo a ripetere conflitti e malesseri nelle nostre esperienze, oppure portiamo sulle spalle pesi che non ci appartengono. O anche, viviamo a nostra insaputa il tragico destino di un familiare, scomparso da tanto tempo e mai conosciuto.

Bert Hellinger


Il nuovo giorno nasce dal vecchio. 
E’ nuovo solo se il vecchio giorno può essere lasciato indietro, qualunque fortuna e felicità, lavoro o dolore abbia portato con sé. Il ricordo della felicità passata non è sufficiente alla nuova felicità. La felicità vuole andare avanti. Tuttavia il ricordo dell’infelicità e del dolore passati è sufficiente a farceli rivivere. Il loro ricordo rovina il nuovo giorno, lo fa diventare un giorno vecchio, non lo lascia venire alla luce e non lo lascia fiorire, lo trasforma in un aborto. Il nuovo giorno è dunque tale solo quando il vecchio giorno può essere passato. Solo allora risplende con tutte le nuove opportunità e diventa per noi un giorno pieno.              
Bert Hellinger


Lasciare significa:
lasciare che per un po’ le cose seguano il loro corso,
che si muovano liberamente senza il nostro intervento,
finché la direzione del loro movimento non si mostri spontaneamente.
Se rinunciamo a tentare di guidare le cose e quelle, muovendosi, si allontanano da noi,
lasciamole andare.
Molliamo la presa.
Se le lasciamo andare per la loro strada, ci rendiamo liberi per qualcos’altro.
Bert Hellinger, Gli Ordini del Successo


Chi ha paura che non vi sia più tempo per compiere qualcosa perde il contatto con la propria anima e diventa frenetico. Chi è tranquillo confida in qualcosa di più grande, in un movimento che lo guida e lo sostiene
Bert Hellinger





John Maxwell Coetzee. Si fa l’abitudine a tutto, anche al continuo peggioramento di ciò che già era ai limiti della sopportazione.

Si fa l’abitudine a tutto, anche al continuo peggioramento di ciò che già era ai limiti della sopportazione.
John Maxwell Coetzee

giovedì 13 giugno 2019

LE DIFFERENZE TRA EMOZIONI E SENTIMENTI. Le emozioni sono guidate dagli eventi, mentre i sentimenti sono comportamenti appresi che sono di solito in letargo fino a quando non vengono innescati da un evento esterno.



LA DIFFERENZA TRA EMOZIONI E SENTIMENTI


emozioni











... oggi la riflessione che vi propongo va su un tema molto attuale, la differenza tra emozioni e sentimenti, che prende spunto da un bellissimo articolo di Sebastien Gendry.
Noi tendiamo a usare le parole sentimento ed emozione in modo intercambiabile. In effetti, sono strettamente correlate, ma c’è una differenza e comprenderla è importante.
La posta in gioco è il modo in cui ci comportiamo in questo mondo.


CHE COSA SONO LE EMOZIONI?

emozioni e sentimentiLe emozioni sono fisiche e istintive. Esse sono state programmate nei nostri geni da molti, moltissimi anni di evoluzione. Sono complesse e comportano una serie di reazioni fisiche e cognitive (molte dei quali non sono ben comprese), e il loro scopo generale è quello di produrre una risposta specifica a uno stimolo.

Per esempio: se si è da soli ed a piedi nel deserto o nella savana e si vede un leone, si ha immediatamente paura.

Le emozioni possono essere misurate oggettivamente dal flusso di sangue, dall’attività cerebrale, dalle espressioni facciali e dalla posizione del corpo.
Le emozioni sono gestite dal sistema limbico, il nostro centro di elaborazione emotiva.
Ciò significa che sono illogicheirrazionali, e irragionevoli, perché il sistema limbico è separato dalla neocorteccia (posto letteralmente dietro), la parte del nostro cervello che si occupa dei pensieri coscienti, il ragionamento e il processo decisionale, che a livello evolutivo è conseguente al sistema limbico (costituito da amigdala, ipotalamo e  ippocampo).


CHE COSA SONO I SENTIMENTI?

emozioni e sentimentisentimenti, al contrario, si sviluppano nelle nostre teste.
Si tratta di associazioni mentali e reazioni a un’emozione che sono personali e si acquisiscono attraverso le esperienze.
L’emozione viene prima ed è universale.

Che tipo di sentimento poi diventerà varia enormemente da persona a persona e da situazione a situazione, perché i sentimenti sono modellati dal temperamento e dall’esperienza individuale.

Due persone possono sentire la stessa emozione, ma etichettarla con nomi diversi.
E’ tutta una questione di interpretazione.

Per esempio: Sei in uno zoo da solo ed a piedi, vedi un leone dietro le sbarre, e le tue sensazioni possono variare dalla curiosità all’amarezza, se credi che i leoni non dovrebbero mai essere in gabbia.



LE DIFFERENZE TRA EMOZIONI E SENTIMENTI

Le emozioni sono guidate dagli eventi, mentre i sentimenti sono comportamenti appresi che sono di solito in letargo fino a quando non vengono innescati da un evento esterno.

EMOZIONISENTIMENTI
Le emozioni ci dicono quello che ci piace e che non ci piace.I sentimenti ci dicono “come vivere.”
Le emozioni affermano: “Ci sono azioni buone e cattive.”Sentimenti affermano: “C’è un modo di essere giusto e uno sbagliato.”
Le emozioni affermano: “Il mondo esterno è importante.”I sentimenti affermano: “Le tue emozioni sono importanti.”
Le emozioni stabiliscono il nostro atteggiamento iniziale verso la realtà.I sentimenti stabiliscono il nostro atteggiamento a lungo termine verso la realtà.
Le emozioni ci avvertono dei pericoli immediati e ci preparano all’azioneI sentimenti ci avvertono dei pericoli attesi e ci preparano all’azione.
Le emozioni assicurano la sopravvivenza immediata di sé.
I sentimenti assicurano la sopravvivenza a lungo termine
Le emozioni sono intense, ma temporanee.I sentimenti sono blandi, ma sostenibili.
La gioia è un’emozione.
La felicità è un sentimento.
La paura è un’emozione.
La preoccupazione è un sentimento.
L’entusiasmo è un’emozione.La contentezza è un sentimento.
La rabbia è un’emozione.L’amarezza è un sentimento.
Il desiderio è un’emozione.L’amore è un sentimento.

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E ALLORA?

Il segreto per sapere chi sei e vivere bene inizia con il conoscere la differenza tra i sentimenti duraturi e emozioni temporanee.

E’ utile pensare in questo modo:
Nulla di quello che si può sperimentare nella vita, non importa quanto terribile, potrà mai essere qualcosa di più di un gruppo di pensieri, più di una manciata di sensazioni fisiche. Il punto è: riesci a gestirli?
Il suggerimento è imparare a sentire e abbracciare tutte le tue emozioni completamentesenza etichettarle, e a lavorare sulla loro espressione in modo costruttivo.

Bisogna concentrarsi sulle azioni che pensiamo ci daranno risultati più utili.

Se desideri cambiare le tue emozioni sappi che si può fare in modo semplice e sicuro in pochi minuti con lo Yoga della Risata che permette alle persone di ridere senza motivo, con l’obiettivo di cambiare le emozioni negative. Non sto dicendo che sia sempre facile, ma ne vale la pena.

Ed ecco un video al TED di John Panksepp, che ci mostra come esiste una scienza delle emozioni e che abbiamo un sistema della gioia nel nostro cervello.

Fonte: http://johnvoris.com/featured-articles/difference-between-emotions-and-feelings/
https://www.laralucaccioni.com/argomenti/yoga-della-risata/la-differenza-tra-emozioni-e-sentimenti/

lunedì 10 giugno 2019

Non rincorrere le farfalle, pianta piuttosto un fiore nel tuo giardino e tutte le farfalle vi accorreranno.

Non rincorrere le farfalle, pianta piuttosto un fiore nel tuo giardino e tutte le farfalle vi accorreranno.
Walter D. Ehlers


Le farfalle di Mario Quintana e quelle di Fabio Volo

Le farfalle di Mario Quintana e quelle di Fabio Volo
Fino a non troppo tempo fa, il poeta brasiliano Mario Quintana godeva di una generalizzata anonimia. Gigante in patria, sconosciuto, o quasi, in Europa e, ovviamente, in Italia. Capita. Così come succede talvolta, che un breve passaggio televisivo getti una luce su un’opera che esce dall’ombra e richiama su di sé l’attenzione di chi si lascia interessare. Il merito di aver svelato Mario Quintana al pubblico italiano è stato di Fabio Volo nel corso della trasmissione Il Volo del mattino a ottobre 2013.
La poesia apripista è stata Farfalle, in originale Borboletas. Sarebbe una degna apripista, se non fosse che la composizione non è di Mario Quintana. Di testi apocrifi è piena la rete e il nostro poeta pare esserne uno degli esempi più fulgidi.
Farfalle, inoltre, non è nemmeno il titolo corretto della composizione che è Niente come il tempo. Che c’entrano, allora, le farfalle? Ci sono, ma in un verso, il seguente:
Il segreto non sta nel rincorrere le farfalle, ma nel prendersi cura del proprio giardino, affinché esse vengano a voi.
A chi si possa attribuire la paternità/maternità della composizione, non è dato sapere: di certo non appartiene a Quintana. Forse è di Kátia Cruz e il passo ha per titolo Ricominciare. Tra l’altro, il verso delle farfalle è riconducibile all’americano Walter D. Ehlers:
Non rincorrere le farfalle, pianta piuttosto un fiore nel tuo giardino e tutte le farfalle vi accorreranno.
Quindi, un’informazione è sicura: il testo non è di Mario Quintana.
In rete si attribuiscono a Quintana dei testi in prosa, scritti in uno stile che non gli appartiene affatto. Singolarmente, la lista dei “Quintana” si allunga di giorno in giorno e redigerne un elenco esaustivo è impossibile.
Va citato, a questo punto, l’ottimo blog di Emílio Pachecomusicista e giornalista freelance di Porto Alegre che da tempo si cimenta nella ricostruzione dei testi originali e nell’attribuire loro la corretta origine svolgendo un compito meritorio sia nei confronti dell’opera di Mario Quintana, sia nei confronti di quei poeti che vedono le proprie opere originali attribuite ad altro autore.
Domanda prevedibile alla fine di questa trattazione: “Ma, Quintana di farfalle ha mai scritto?”. Certo. Ecco un piccolo florilegio:
  • È una farfalla gialla? O è un fiore che si è staccato e non vuole cadere?
  • La farfalla più difficile da acchiappare è l’aggettivo.
  • L’assalto di una farfalla è molto più gradevole di tutti i baci di un cavallo.
  • I bruchi non possono credere alla leggenda delle farfalle, tanto famosa fra il loro popolo strisciante e combattente. Ma la loro felicità consiste nel rammentare, a volte, l’assurdo e la meraviglia di questo antico sogno: trasformarsi un giorno in farfalle.
E per finire una poesia da L’apprendista stregone
Cripta
Sotto la tavola
La negretta.
Spaventata.
Spaventata.
Alla finestra
La luna.
Nell’orologio
Il tempo.
Nel tempo
La casa.
E nel portone della casa?
Nel portone della casa strane ex-creature
[con capelli di tela di ragno e gli occhi senza
[luce senza luce e tutte che si sbriciolano come le
[farfalle che si polverizzano agitandosi sempre
[agitandosi eternamente come
[anemoni soffici in fondo a un pozzo a un pozzo!
Chi volesse approfondire la conoscenza di Mario Quintana, può farlo attraverso i suoi libri. In italiano, pubblicati dalla Graphe.it edizioni, ci sono: Il colore dell’invisibilePer vivere con poesia e L’apprendista stregone, disponibili in cartaceo e in eBook.

https://blog.graphe.it/2014/03/03/le-farfalle-di-mario-quintana-e-quelle-di-fabio-volo


Maestri. Julio Velasco: Ci sono problemi di insicurezza. Che nascono dal rapporto con gli errori. L’errore non è un segno di incapacità ma fa parte del processo di apprendimento. Oggi gli adulti vogliono evitare frustrazioni e intervengono subito. ma non dobbiamo proteggerli. Se uno sbaglia non è che non vale o è una schifezza, ha solo sbagliato. Non posso non dirglielo perché ho paura che rimanga male.

Maestri
Domanda: Cosa c’è di diverso nei giovani d’oggi?

Julio Velasco: Ci sono problemi di insicurezza. Che nascono dal rapporto con gli errori. 
L’errore non è un segno di incapacità ma fa parte del processo di apprendimento. Oggi gli adulti vogliono evitare frustrazioni e intervengono subito. ma non dobbiamo proteggerli. Se uno sbaglia non è che non vale o è una schifezza, ha solo sbagliato. Non posso non dirglielo perché ho paura che rimanga male.

Julio Velasco, argentino, 67 anni, allenatore di pallavolo: 4 scudetti in Italia, 2 Mondiali, 3 Europei, 5 World League, un Argento Olimpico ad Atlanta 1996 con la nazionale italiane di volley.

Cartesio. Descartes, Discorso sul metodo.

Sono stato nutrito fin dall'infanzia di studi letterari, e poiché mi si faceva credere che per mezzo di essi si potesse acquistare una conoscenza chiara e salda di tutto ciò che è utile alla vita, ero oltremodo desideroso di apprendere. Ma appena compiuto l'intero corso di studi al termine del quale si suole essere accolti nel rango dei dotti, cambiai del tutto opinione. Perché mi ritrovai impacciato da tanti dubbi ed errori che mi sembrava di non aver ricavato altro profitto, cercando di istruirmi, se non di avere scoperto sempre di più la mia ignoranza. Eppure stavo in una delle più celebri scuole d'Europa, dove pensavo dovessero trovarsi dei dotti, se mai ce n'erano in qualche parte della terra. Lì avevo imparato tutto quello che imparavano gli altri; e in più, non contento delle scienze che ci insegnavano, avevo scorso tutti i libri di quelle ritenute più curiose e più rare, che mi erano capitate tra le mani. Oltre a ciò, sapevo dei giudizi che gli altri davano di me; e constatavo di non essere considerato in nulla inferiore ai miei compagni, benché ve ne fossero alcuni già destinati ad occupare il posto dei nostri maestri. Infine, il nostro secolo mi sembrava fiorente e fertile di buoni ingegni quanto ogni altro secolo precedente. Tutto questo mi induceva a prendermi la libertà di giudicare da me tutti gli altri, e di pensare che non ci fosse al mondo scienza, quale all'inizio me l'avevano fatta sperare.
R. Descartes, Discorso sul metodo

Platone. Mondo delle idee. Anamnesi.

Per quanto riguarda la scuola, bisognerebbe che i professori, oltre a sapere la loro materia, fossero anche in grado di comunicarla e di affascinare. Perché l’apprendimento, lo dice Platone, avviene per via erotica. Noi stessi abbiamo studiato volentieri le materie dei professori di cui eravamo innamorati e abbiamo tralasciato quelli di cui non avevamo alcun interesse. A scuola è importante saper appassionare perché gli adolescenti vivono l’età per cui l’unica cosa che conta è l’amore, e se gli adolescenti si occupano dell’amore bisogna andare là a cercarli. Attirarli a livello emotivo significa trovare la breccia per passare poi al livello intellettuale. Se invece si scarta la dimensione emotiva, sentimentale, affettiva allora non si arriva neppure alle loro teste.
Galimberti 



cassandrablogger.tumblr.com

Platone,  il "mondo delle idee" .

Partendo dall'assunto che per Platone ogni indagine comincia da qualcosa che si sa già, ma che non si sa di sapere (il cosiddetto tema dell'anamnesi), si dirà che ogni apprendimento è reminiscenza, recupero di un sapere appreso in un “tempo prima del tempo”. 

Ma che cosa apprendiamo noi, in questo tempo atemporale? 
Precisamente le idee, non le cose sensibili: le cose sensibili appartengono al mondo sensibile, le idee appartengono al mondo delle idee, ossia quel mondo in cui ci troviamo ad esistere prima di approdare qui. 

Qual è la differenza tra idee e cose sensibili
Le idee rappresentano l'essenza eterna e immutabile delle cose sensibili, caratterizzate invece da precarietà e molteplicità

Nei dialoghi platonici, infatti, il concetto di idea è spesso accompagnato dall'espressione “in sé”. 

Un bel quadro (cosa sensibile) partecipa all'idea della bellezza in sé; un pezzo di marmo bianco (cosa sensibile) partecipa all'idea della bianchezza in sé; un uomo buono (cosa sensibile) partecipa all'idea della bontà in sé, e via dicendo. 

Queste idee, questi “in sé” assoluti, che si estrinsecano nelle cose sensibili e ne rappresentano l'essenza primordiale, sono già giunti alla nostra coscienza quando “eravamo nel mondo delle idee”, e qui li utilizziamo inconsciamente per riconoscere ed aggettivare il mondo delle cose.

https://cassandrablogger.tumblr.com/post/161461736925/ciao-sara-a-breve-dovr%C3%B2-essere-interrogata-su

Edgar Dale. Cono dell’apprendimento. Il nostro cervello è bombardato continuamente da innumerevoli informazioni, la maggior parte delle quali, però, viene dimenticata in brevissimo tempo.

Dobbiamo capire che per certe domande non c'è risposta, perché non è ora di comprendere, il nostro io attuale non capirebbe il valore della risposta, dobbiamo solo aspettare, e portare pazienza per essere pronti all'apprendimento.



 Il pedagogista Edgar Dale ha scoperto che la memoria è profondamente influenzata dalle esperienze e, con il suo famoso Cono dell’apprendimento, ha evidenziato come esse siano uno strumento fondamentale per imparare. 

 Migliaia di anni fa, Confucio, il noto filosofo cinese, proponeva un metodo per imparare: 

 Vedo e dimentico. Sento e ricordo. Faccio e comprendo
Confucio

Il nostro cervello è bombardato continuamente da innumerevoli informazioni, la maggior parte delle quali, però, viene dimenticata in brevissimo tempo. 

Studiare senza un metodo rappresenta una fatica, uno sforzo, un impegno; sarà sempre qualcosa che si vorrà evitare e non darà mai i frutti sperati. Per fare in modo che diventi anche un’attività interessante, divertente e stimolante, può essere utile convertire i concetti in immagini, in questo modo i ricordi si imprimeranno meglio e più a lungo nella nostra memoria. 

 Il pedagogista americano Edgar Dale, nel corso dei suoi studi sull’apprendimento, ha scoperto infatti che la memoria è profondamente influenzata dalle esperienze

Il suo famoso Cono dell’apprendimento evidenzia come l’esperienza sia uno strumento fondamentale per imparare. 

L’apprendimento può essere infatti passivo (lettura e ascolto) ed attivo (esperienza)

L’apprendimento passivo determina ovviamente le più basse percentuali di memorizzazione. 

Se quindi il vostro metodo di studio si basa esclusivamente su lettura di testi e ascolto di lezioni, è poco probabile che riuscirete a ricordare tutto e ad imparare in fretta. 

L’apprendimento diventa attivo quando si trasforma in azione: ripetendo, parlando in pubblico e mettendo in pratica ciò che si è studiato

Il segreto, quindi, per rendere attiva e coinvolgente ogni attività di studio è coinvolgere tutti i nostri sensi nel processo di apprendimento

 L’utilizzo dei sensi per memorizzare ed apprendere è anche il metodo più innovativo ed intuitivo per imparare una lingua straniera. 

 Le esperienze sensoriali svolgono un ruolo fondamentale nell’apprendimento perché permettono di diversificare la memorizzazione, utilizzando i diversi sensi, e perché rendono personale l’esperienza, suscitando emozioni e ricordi che si sedimenteranno a lungo nella memoria. 

Imparare facendo anziché solo guardando aiuta inoltre a comprendere che la lingua è un incredibile strumento di socializzazione e non solo un’astratta entità regolata da noiose regole grammaticali. 

Viene così favorita la motivazione allo studio, cresce la consapevolezza dell’utilità di saper padroneggiare una lingua straniera ed aumenta la fiducia nelle proprie capacità. 

 http://www.inventawide.com/per-imparare-usa-il-cono-apprendimento/

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La mente che elabora
Da leggere e riflettere.

“Seocndo uon stiduo di uan univretisà inlegse l‘oridne dlele letetre all‘intreno di uan praola nno è improtatne, ciò ceh improta è al pirma e l‘utliam letetra. Il retso nno improta motlo in qulael oridne si trvoa, lo leeggrai comnuque sezna prbloema.”

Curioso, vero?
Non è solo un fatto curioso, ma anche significativo.
Dimostra come la nostra mente tende a percepire ed elaborare quello che cade sotto la sua attenzione, non per il particolare, ma per il suo intero, cogliendone solo alcuni aspetti che ritiene essenziali e che fanno già parte dei suoi schemi preordinati.
E’ così anche per le parole scritte, le quali sono percepite come simboli indistinguibili dalle lettere che le formano.
Quindi, una volta che la mente decodifica un particolare che soddisfa la sua necessità di “riconoscimento”, lo elabora assumendo l’insieme senza ulteriori analisi.
Questo avviene per tutte le situazioni della vita, per cui ci è molto facilitata la percezione e accelerata la conoscenza.

C’è un problema.
Quante cose o avvenimenti vengono forzati dalla mente in un “riconoscimento” piuttosto che in una nuova conoscenza?
https://cartofolo.tumblr.com/post/152104485890/la-mente-che-elabora




lunedì 3 giugno 2019

Charles Bukowski. La vera rivoluzione viene dalla vera repulsione: quando le cose vanno male abbastanza il gattino uccide il leone.

La vera rivoluzione viene dalla vera repulsione: 
quando le cose vanno male abbastanza il gattino uccide il leone.
Charles Bukowski


Non posso dirvi perché dovessi bere così tanto prima di sbronzarmi. Forse per via della mia gran rabbia o del grande dolore, oppure perché mi mancava un pezzo del cervello-anima.
Forse per via di tutte e due le cose.
Charles Bukowski


Ognuno di noi ha i suoi inferni, si sa.
Ma io ero in testa, di tre lunghezze sugli inseguitori.
Charles Bukowski


Ero morto per tre quarti. Accesi la tv. C'era uno spot. TI SENTI SOLO? DEPRESSO? STA' ALLEGRO. TELEFONA A UNA DELLE NOSTRE BELLE RAGAZZE. LORO DESIDERANO PARLARE CON TE. USA LA TUA CARTA DI CREDITO MASTER O VISA. PARLA CON KITTY O FRANCI O BIANCA. TELEFONA ALL'800-435-8745. Fecero vedere le ragazze.
Kitty sembrava la migliore. Bevvi un sorso di scotch e composi il numero.
Charles Bukowski


Il problema degli uomini che passano il tempo a ciondolare nei bar è che hanno un livello percettivo simile a quello del verme solitario.""Da cosa lo deduci?" "Dal fatto che sono prigionieri di un rituale.""Che rituale?""Quello di far cattivo uso delle proprie energie.
Charles Bukowski


Duemila anni di cristianità e che abbiamo ottenuto? Poliziotti che cercano di tener insieme una merda che va in putrefazione, e che altro? Guerre a non finire, bombardamenti, grassatori per le strade, rapine, gente accoltellata, tanti pazzi che ne hai perduto il conto, non ci fai più caso, lasci che vadano in scorribanda per le strade, in divisa da poliziotti, oppure no.
Charles Bukowski




È questa la nostra nuova civiltà: come gli uomini una volta vivevano sugli alberi e nelle caverne adesso vivono in automobile e sull'autostrada.
Charles Bukowski


L'autostrada ti ricorda sempre un po' com'è la gente. È una società competitiva. Vogliono che tu perda così possono vincere loro. E una questione innata e in autostrada viene fuori. Quelli che vanno piano vogliono bloccarti, quelli che vanno forte vogliono superarti.
Charles Bukowski


Chi ha inventato la scala mobile? Gradini che si muovono. Poi si parla di pazzi. Gente che va su e giù per le scale mobili, negli ascensori, che guida automobili, le porte dei garage che si aprono schiacciando un pulsante. Poi vanno in palestra per smaltire il grasso. Fra quattromila anni non avremo più le gambe, strisceremo direttamente sul culo, o forse rotoleremo come matasse di rovi. Charles Bukowski



I furbi ci fottono sempre al momento giusto, nel posto giusto, col sorriso giusto.
Camminano con sprezzo anche sopra la loro merda.
Charles Bukowski


Non accesi la tv, ho scoperto che quando ti senti male quella figlia di puttana ti fa solo sentire peggio. Una sfilza senza fine di visi insulsi. Una processione infinita di idioti, alcuni dei quali famosi.  Charles Bukowski




La gente è fortunata. Le piace tutto: coni gelati, concerti rock, cantare, ballare, odio, amore, masturbazione, panini col wurstel, balli folk, Gesù Cristo, i pattini a rotelle, lo spiritualismo, il capitalismo, il comunismo, la circoncisione, i fumetti, Bob Hope, lo sci, la pesca, l'omicidio, il bowling, i dibattiti. Tutto. Non hanno molto, perché non si aspettano molto. Ma sono una grande banda.
Charles Bukowski


S'incomincia a salvare il mondo salvando un uomo alla volta.
Tutto il resto è magniloquenza romantica o politica.
Charles Bukowski


Cosa potrebbe fare un poeta senza tormento?
Ne ha bisogno come della sua macchina per scrivere.
Charles Bukowski


Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cos'hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa.
Charles Bukowski


I politici sono persone che posseggono una maschera per apparire di fronte a una comunità, e una pari e sapiente abilità nella conservazione e riconquista del potere.
Charles Bukowski


La schiavitù non è stata eliminata affatto, è solo stata allargata fino a comprendere i nove decimi della popolazione.
Charles Bukowski


Difficile per me trovare un eroe adesso, quindi me lo sono dovuto creare da solo: me stesso. Questo fa trascorrere nottate difficili. E giorni. Bisogna restare docili, restare aperti ai cambiamenti, ma non si può neanche mutare per un capriccio.
Charles Bukowski


Eterna risorge sempre la speranza, come un fungo velenoso.
Charles Bukowski


Leggendo Céline si consolidò il mio incondizionato rifiuto per ogni forma di lavoro regolamentato.
Charles Bukowski


Come cazzo si può pensare che sia divertente svegliarsi alle sei e mezzo con la soneria, saltar giù dal letto, vestirsi, ingoiare qualcosa di malavoglia, cacare, pisciare, spazzolarsi denti e capelli e buttarsi nel traffico per arrivate in un posto dove essenzialmente si facevano un sacco di soldi per qualcun altro e essere anche grati a chi ti dava la possibilità di farlo?
Charles Bukowski


Il genio è un uomo capace di dire cose profonde in modo semplice.
Charles Bukowski


Tutti abbiamo udito la donnetta che dice:
"oh, è terribile quel che fanno questi giovani a se stessi, secondo me la droga è una cosa tremenda." poi tu la guardi, la donna che parla in questo modo: è senza occhi, senza denti, senza cervello, senz'anima, senza culo, né bocca, né calore umano, né spirito, niente, solo un bastone, e ti chiedi come avran fatto a ridurla in quello stato i tè con i pasticcini e la chiesa.“
Charles Bukowski, Il gran gioco dell'erba


Non mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media.
Charles Bukowski


Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cos'hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato le scarpe, hanno tirato la catena del water ecc.
Ho sprecato le mani. E la testa.
Charles Bukowski


Per fortuna molti di noi non hanno le esigenze delle masse.
Le auto nuove ci annoiano; la televisione è sciocca; l’abbigliamento non ci interessa.
La nostra più grande preoccupazione è quella telefonata ubriaca a Kansas City Est.
E spesso abbiamo una brava donna che ci tiene alto il morale.
Siamo fedeli alle nostre donne perché doniamo tutto il nostro cuore,
ma per altre cose le trattiamo male. Non siamo bravi ad ascoltare.
I loro amici sembrano stupidi. Noiosi.
Non capiamo come altre persone potrebbero essere anche solo un minimo interessanti…
Gli scrittori sono una brutta razza.
Charles Bukowski


Tutto si riduce all'ultima persona a cui pensi la notte, è li che si trova il cuore.
Charles Bukowski


L'individuo equilibrato è un pazzo
Charles Bukowski


La gente è strana. Si infastidisce sempre per cose banali.
E poi dei problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra accorgersene a stento.
Charles Bukowski


La bellezza non è niente, la bellezza non dura. Non lo sai quanto sei fortunato, tu, a essere brutto. Perché se a qualcuno gli piaci, così sai che è per qualche cosa d'altro.
Charles Bukowski


Nati così, in un posto dove le trasformano i cretini in eroi di successo.
Charles Bukowski

Siamo pieni di niente, e per noi niente è pieno.
Charles Bukowski


Ti ho dato tante di quelle occasioni che avresti dovuto portarmi via parecchio tempo fa
Charles Bukowski


Sono molto guardingo ad amare la vita, perché può prendermi in giro se comincio ad amarla. Così vado molto cauto. Continuo a osservare tutto. 
Charles Bukowski


Cominciai a sentire lo stomaco che andava su e giù. 
Mi sentivo male, mi sentivo inutile, triste. Ero innamorato di lei. 
Charles Bukowski


L'amore è una forma di pregiudizio; si ama quello di cui si ha bisogno, quello che ci fa comodo. Come fai a dire che ami una persona quando al mondo ci sono migliaia di persone che potresti amare di più se solo le incontrassi? Il fatto è che non le incontri.
Charles Bukowski

Gli innamorati diventano spesso nervosi, pericolosi. 
Perdono il senso dell'umorismo. 
Diventano irritabili, psicotici e noiosi.
Ammazzano perfino la gente. 
Charles Bukowski


Non ho mai trovato un vero amico. Con le donne, ogni volta era una nuova speranza, ma quello succedeva i primi tempi. Lo capii subito, smisi di cercare la "ragazza dei sogni"; me ne bastava una che non fosse un incubo.
Charles Bukowski


Il matrimonio è solo la SCOPATA santificata, e una scopata santificata finisce sempre, immancabilmente, per venire a NOIA, per essere un LAVORO.
Charles Bukowski


Il sesso è una cosa interessante ma non ha un'importanza decisiva. Cioè è meno importante, dal punto di vista fisiologico, della defecazione. Un uomo può tirare avanti per 70 anni senza una figa ma può morire in una settimana se le budella non gli si muovono.
Charles Bukowski


A volte devi indietreggiare di uno o due passi, riconsiderare, staccare per un mese. 
Non fare niente, non volere niente. La pace è fondamentale, il ritmo è fondamentale. 
Qualsiasi cosa tu voglia non l’avrai provandoci con troppa insistenza.
Charles Hank Bukowski



In generale accetto senza problemi le chiacchiere di tutti e soprattutto senza problemi le lascio perdere.
Charles Bukowski


...puoi pure non crederci
ma c’è della gente
che attraversa la vita con molto poco
attrito o angoscia.
... vestono bene, mangiano bene, dormono bene.
sono soddisfatti della loro vita familiare.
hanno momenti di dolore
ma tutto sommato nessuno li disturba
e spesso stanno decisamente bene.
e quando muoiono
è una morte facile, solitamente nel sonno.
...puoi pure non crederci
ma la gente così esiste.
anche se io non sono uno di loro.
eh no, io non sono uno di loro.
non ci vado nemmeno vicino
a essere uno di loro
però loro sono lì
e io sono qui.
Charles Bukowski. Gli alieni





ogni uomo deve capire 
che tutto può sparire molto 
in fretta: 
il gatto, la donna, il lavoro, 
la ruota davanti, 
il letto, le pareti, la 
stanza; tutte le nostre necessità 
amore compreso, 
poggiano su fondamenta di sabbia - 
e ogni causa determinata, 
per sconnessa che sia: 
la morte d'un ragazzo a Hong Kong 
o una tormenta a Omaha... 
può essere la tua rovina. 
tutte le tue stoviglie che si spaccano 
sul pavimento della cucina, la tua ragazza entra 
e tu sei là, ubriaco, 
in mezzo alla stanza e lei domanda: 
mio dio, cosa succede? 
e tu rispondi: non so, 
non so...
Charles Bukowski, Tira i fili, la marionetta balla


Come può dirvi chiunque, non sono un tipo molto gradevole. Non so nemmeno cosa voglia dire. 
Ho sempre ammirato i cattivi, i fuorilegge, i figli di puttana. Non mi piacciono gli uomini perfettamente rasati, con la cravatta e un buon lavoro. Mi piacciono gli uomini disperati, con i denti rotti, il cervello a pezzi e una vita da schifo. Sono loro che mi interessano. Sono pieni di sorprese. Ho anche un debole per le donnacce, quelle che si ubriacano e bestemmiano, che hanno le calze molli e il trucco sbavato. Mi interessano di più i pervertiti dei santi. Mi rilasso con gli scoppiati perché anch’io sono uno scoppiato. Non mi vanno le leggi, la morale, la religione, le regole. 
Non mi va di essere plasmato dalla società
 Charles Bukowski - A Sud di nessun Nord, Tu sì che hai fegato



Del resto, che c’era di giusto? C’era mai stata giustizia, anche solo per un momento, per i pesci piccoli? Tutte quelle stronzate che gli davano a bere sulla democrazia e le pari opportunità non servivano altro che a tenerli buoni, perchè non bruciassero tutta la baracca. Certo, una volta ogni tanto c’era qualcuno che riusciva a tirarsi fuori dalle macerie e a emergere. Ma per ognuno di questi ce n’erano centinaia di migliaia in mezzo a una strada o in prigione o in un manicomio, o suicidi o drogati o sbronzi. E molti e molti di più che facevano lavori spregevoli e mal pagati e buttavano via tutti gli anni della loro vita in cambio della pura e semplice sopravvivenza. La schiavitù non era stata eliminata affatto, era solo stata allargata fino a comprendere i 9 decimi della popolazione. Dappertutto. Santa merda.
Charles Bukowski, Niente canzoni d’amore


Adesso ci sono computer e ancora più computer
e presto tutti ne avranno uno,
i bambini di tre anni avranno i computer
e tutti sapranno tutto
di tutti gli altri
molto prima di incontrarli
e così non vorranno più incontrarli.
Nessuno vorrà incontrare più nessun
altro mai più
e saranno tutti
dei reclusi
come me adesso…
Charles Bukowski



È come per i bambini. Si sa che sono molto brillanti fra i tre e i quattro anni e mezzo. Possono mettersi lì e raccontarti cose. Sono come vecchi filosofi perché non gli è ancora stato insegnato nulla dall'esterno. Hanno una conoscenza latente... Sono nati così, non sono ancora stati manipolati. Facevo delle conversazioni meravigliose con mia figlia quando aveva tre anni, tre anni e mezzo. Mi lasciava interdetto per le cose che diceva, e ho sentito la stessa cosa da un mio amico. Ma poi li mandi a scuola e diventano tutti uguali, avete presente. Come mia figlia che un giorno ha fatto un disegno... qualcuno le aveva regalato i pastelli a cera. Aveva appena iniziato la prima elementare. E nel disegno aveva fatto una bambina con una bandiera americana in ciascuna mano. Mi sono detto: "Be', non hanno perso troppo tempo con lei". Ma una delle due bandiere l'aveva disegnata sbagliata, aveva colorato il blu sul bordo esterno invece che vicino all'asta. Non mi considero anti-americano... sto solo dicendo che non hanno perso tempo con lei. Portatemi un bambino di tre anni e allora sì che posso avere una conversazione interessante. 
Charles Bukowski


L’autobus correva lungo una striscia di cemento molto stretta a pelo dell’acqua senza parapetto, niente; tutto lì. L’autista si appoggiava allo schienale e passava rombando su quella stretta striscia di cemento circondata dall’acqua e tutti i passeggeri dell’autobus, venticinque o quaranta o cinquantadue persone si fidavano di lui, ma io no. Ogni tanto c’era un nuovo autista e io pensavo, come li scelgono, questi figli di puttana? L’acqua è profonda su tutt’e due i lati e basta un piccolo errore per andare tutti al creatore. Era ridicolo. Mettiamo che quella mattina avesse litigato con la moglie. O che avesse il cancro. O che vedesse la Madonna. O che avesse i denti cariati. Qualunque cosa. Bastava un niente. Avrebbe potuto impazzire. Buttarci tutti di sotto. Sapevo che se ci fossi stato io, al suo posto, avrei preso in considerazione la possibilità di trascinare tutti in acqua. Mi sarebbe piaciuto. e qualche volta, dopo considerazioni del genere, la possibilità diventa realtà. Per ogni Giovanna d’Arco c’è un Hitler appollaiato dall’altra estremità dell’altalena. La vecchia storia del bene e del male. Ma nessuno di quegli autisti ci buttò mai di sotto. Pensavano soltanto alle rate della macchina, alla partita di baseball, al taglio dei capelli, alle ferie, ai clisteri, alle domeniche in famiglia. In quel branco di merdosi non c’era nemmeno un vero uomo. Arrivavo sempre al lavoro con la nausea ma sano e salvo. Il che dimostra che Schumann era più relativo di Shostakovich…
Charles Bukowski, Factotum



Un uomo deve provare tante donne per trovare l'unica, e se aveva fortuna lei sarebbe stata al suo fianco. Per un uomo sistemarsi con la prima o la seconda donna della vita è comportarsi da ignorante; non ha idea di che cosa sia una donna. Un uomo deve compiere il percorso fino in fondo, e ciò non significa solo andare a letto con le donne, scoparle una volta o due; vuole dire "vivere" con loro per... mesi e anni. Non biasimo gli uomini che hanno paura di una cosa simile, significa mettere l'anima a disposizione di tutte. Naturalmente alcuni uomini si sistemano con una donna, rinunciano, dicono ecco, è il meglio che posso fare. Ce ne sono moltissimi, in effetti la maggior parte delle persone vive sotto la bandiera della tregua: si rende conto che le cose non funzionano in modo proprio perfetto, ma non importa, accontentiamoci, dicono, non serve a niente percorrere di nuovo tutta la trafila, che cosa danno alla tv, stasera? Niente. Bene, guardiamola lo stesso. È meglio che guardarsi in faccia, è meglio che pensare a "quello". La tv tiene insieme più coppie male assortite di quanto non facciano i figli o la chiesa.
Charles Bukowski




...puoi pure non crederci
ma c’è della gente
che attraversa la vita con molto poco
attrito o angoscia.
... vestono bene, mangiano bene, dormono bene.
sono soddisfatti della loro vita familiare.
hanno momenti di dolore
ma tutto sommato nessuno li disturba
e spesso stanno decisamente bene.
e quando muoiono
è una morte facile, solitamente nel sonno.
...puoi pure non crederci
ma la gente così esiste.
anche se io non sono uno di loro.
eh no, io non sono uno di loro.
non ci vado nemmeno vicino
a essere uno di loro
però loro sono lì
e io sono qui.
Charles Bukowski. Gli alieni


Hemingway ce la metteva tutta. Nella sua scrittura si sente la fatica. Erano blocchi massicci messi insieme. Anderson sapeva ridere mentre ti diceva qualcosa di serio. Hemingway non sapeva ridere. Uno che scrive alle sei del mattino non può avere alcun senso dell'umorismo. Vuole sconfiggere qualche cosa.
Charles Bukowski


Oggi niente cavalli. Mi sento stranamente normale. Capisco perché Hemingway aveva bisogno delle corride, gli fornivano una cornice, gli ricordavano dov'era e cos'era. Talvolta ce ne dimentichiamo, a furia di pagare bollette del gas, far cambiare l'olio e via dicendo. La maggior parte della gente non è preparata alla morte, alla propria o a quella di chicchessia. Ne sono scioccati, terrorizzati. E' come una grossa sorpresa. Che diavolo, non dovrebbe esserlo. Io mi porto la morte nel taschino. A volte la tiro fuori e le parlo: "Ciao bella, come va? Quand'è che vieni a prendermi? Sono pronto. Nella morte non c'è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa TERRIBILE non è la morte, ma LE VITE CHE LA GENTE VIVE O NON VIVE FINO ALLA MORTE. Non fanno onore alla propria vita, la pisciano via. La cagano fuori. Muti idioti. Troppo presi a scopare, film, soldi, famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta. Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù la patria senza pensare. Dopo un po' dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di ovatta. Sono brutti, parlano male, camminano male. Gli suoni la grande musica dei secoli ma loro non sentono. Per molti la morte è una formalità. C'è rimasto ben poco che possa morire.
Charles Bukowski. Il Capitano è fuori a pranzo.



Non immagazzinate più di quanto possiate ingoiare:
amore, calore o odio che siano.
Charles Bukowski, Compagno di Sbronze


Ero contento di non essere innamorato, di non essere in pace col mondo.
A me piace avercela con tutto e con tutti. Gli innamorati diventano spesso nervosi, pericolosi. Perdono il senso della realtà. Perdono il senso dell’umorismo. Diventano irritabili, psicotici e noiosi. Ammazzano perfino la gente!     
Charles Bukowski, Donne


Era un gran casino. LA GENTE SI AGGRAPPAVA CIECAMENTE A TUTTO QUELLO CHE TROVAVA: COMUNISMO, macrobiotica, ZEN, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, CATTOLICESIMO, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d'orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d'azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e POI TUTTE QUESTE COSE SFUMAVANO E NON RESTAVA NIENTE. LA GENTE DOVEVA TROVARE QUALCOSA DA FARE MENTRE ASPETTAVA DI MORIRE. Era bello avere una scelta. Io l'avevo fatta da un pezzo, la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatto loro.
Charles Bukowski, Donne


Nella nostra vita, tutti finiamo per farci prendere e dilaniare da VARIE TRAPPOLE.
Nessuno sfugge. ALCUNI ADDIRITTURA CI CONVIVONO.
Il TRUCCO è RENDERSI CONTO CHE UNA TRAPPOLA E' UNA TRAPPOLA.
SE CI CASCHI DENTRO e NON TE NE ACCORGI SEI FINITO.
Charles Bukowski


S’incomincia a salvare il mondo salvando un uomo alla volta;
tutto il resto è magniloquenza romantica o politica.
Charles Bukowski


Per me scrivere è tirare la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo
Charles Bukowski



La vita era davvero INSOPPORTABILE, solo che alla gente era stato insegnato a FINGERE CHE NON LO FOSSE. Ogni tanto c'era UN SUICIDIO o qualcuno entrava in MANICOMIO, ma per la maggior parte LE MASSE CONTINUAVANO A VIVERE FINGENDO CHE TUTTO FOSSE NORMALMENTE PIACEVOLE.
Charles Bukowski, Shakespeare non l'ha mai fatto


Maledizione, ho pensato, maledizione maledizione maledizione maledizione.
La Famiglia, Dio, la Patria, i Soldi. Il Senso di Colpa, e il Dovere. Cristo. Il Peccato.
Maledizione, maledizione e maledetti i postumi di sbronza, a sudare sulla croce, con il culo che puzza, le budella che si torcono, il cervello oscurato, la lana in gola, il dolce sonno come unica possibilità, il dolce sonno come unica cura…
Charles Bukowski, Shakespeare non l'ha mai fatto


Gente che va su e giù per le scale mobili, negli ascensori, che guida automobili, le porte dei garage che si aprono schiacciando un pulsante.
Poi vanno in palestra per smaltire il grasso.
Charles Bukowski


Ho sempre ammirato i cattivi, i fuorilegge, i figli di puttana. Non mi piacciono gli uomini perfettamente rasati, con la cravatta e un buon lavoro. Mi piacciono gli uomini disperati, con i denti rotti, con il cervello a pezzi e una vita da schifo. Mi interessano di più i pervertiti dei santi
Charles Bukowski

Mi piacciono persone che sono come me, che hanno le stesse stranezze, la stessa curva di particolarità, il peso delle esperienze e una certa eccentricità. Mi piacciono persone come me, che conservano LA BELLEZZA NELL'IMPERFEZIONE, nelle tracce di non banalità.
Charles Bukowski

La perfezione mi fa schifo, mi repelle. Tutte quelle donne e quegli uomini che cercano la perfezione negli stereotipi creati della società mi fanno venire il vomito. Fottuti manichini di carne, senza personalità o amore per sé stessi. Stessi vestiti, stessa musica, stesse espressioni, stessi cibi, stesse scopate, stesse auto, stesse vite…e alla fine? Stessi suicidi neurali di massa. Perché vivere come un automa è senza ombra di dubbio un suicidio. Quando tutti si è uguali, tutti si è nessuno. La perfezione è un uccellino in gabbia che vive, mangia, caga e muore con il solo scopo d’essere ammirato. Io voglio vivere libero, spiumato, infreddolito, denutrito ma libero.
Charles Bukowski




Se fossi nato donna avrei certamente fatto la prostituta. Dato che ero nato uomo, impazzivo per tutte le donne, e più erano volgari meglio era. Eppure le donne - le donne che valevano qualcosa - mi spaventavano perché finivano col volere la mia anima, e io volevo tenere per me quello che ne restava.
Charles Bukowski


Cominciai a guardarle su per le gambe. Mi sono sempre piaciute le gambe. È stata la prima cosa che ho visto quando sono nato. Ma allora stavo cercando di uscire. Da quel momento in poi ho sempre tentato di andare nell'altra direzione, ma con fortuna piuttosto scarsa.
Charles Bukowski


Ma cos’è che può fare un pover’uomo? Le ragazze non vanno a caccia di operai:
le ragazze vanno a caccia di medici, di scienziati, di avvocati, di uomini d’affari ecc.
Noi becchiamo le ragazze quando hanno smesso di essere ragazze, quando non sono più ragazze - noi ci pappiamo le usate, le deformi, le malate, le matte. Dopo un po’, invece di prendere la seconda, la terza, la quarta - mano - la pianti lì. O cerchi di piantarla lì.
Charles Bukowski


Non mi vanno le leggi, la morale, la religione, le regole.
Non mi va di essere plasmato dalla società.
Charles Bukowski

Come m’immagino Dio? Capelli bianchi, barba lunga e niente uccello.
Charles Bukowski


Il grande Dio aveva semplicemente troppe frecce al suo arco per i miei gusti, era troppo giusto e potente. Non volevo essere perdonato o accettato o trovato, volevo qualcosa meno di questo, qualcosa che non fosse troppo: una donna di media bellezza di spirito e di corpo, un'automobile, un posto dove stare, qualcosa da mangiare e non troppi mal di denti o gomme a terra, nessuna lunga malattia prima di morire; anche una televisione con cattivi programmi sarebbe andata bene, e un cane sarebbe stato carino, e pochissimi buoni amici e un buon andamento dell'intestino, e abbastanza da bere per riempire lo spazio fino alla morte di cui (per un codardo) avevo pochissima paura.
Charles Bukowski


O.K., Signore, diciamo pure che esisti. Sei stato Tu a mettermi in questa situazione.
Vuoi mettermi alla prova. E se io mettessi Te, alla prova? E se io decidessi che non esisti?
Mi hai messo in un bel guaio, tra i miei genitori e questi foruncoli. Io credo proprio di averlo passato, l'esame. Sono più forte di Te. Se Ti degni di scender giù, adesso, Ti sputo in un occhio, ammesso che Tu ce li abbia, gli occhi. E il culo? Ce l'hai il culo? La fai la cacca? Quel prete non ha mai voluto rispondere a questa domanda. Ci ha detto di non dubitare. Dubitare di che? Io penso che Tu abbia esagerato con me, e allora Ti chiedo di scender giù, di farTi vedere, perché voglio anch'io metterTi alla prova! Aspettai. Niente. Aspettavo Dio. Continuai ad aspettare. Poi mi addormentai, credo.
Charles Bukowski



Ho la radio accesa. Sono solo. Sono riuscito a rimanere un po’ da solo, finalmente. Le pareti bastano a riempirmi. Le persone mi spaventano, le folle di persone. Sono tutti così sani di mente. Sanno tutti cosa fare. Cosa dire. Quei coglioni mi terrorizzano.
Charles Hank Bukowski

Io non odio le persone, mi sento solo meglio quando non mi stanno intorno.
Charles Bukowski

A volte ho la sensazione di essere solo al mondo, altre volte ne sono sicuro.
Charles Bukowski 

Che fine ha fatto la semplicità? 
Sembriamo tutti messi su un palcoscenico, 
e ci sentiamo tutti in dovere di dare spettacolo.
Charles Hank Bukowski

La gente è il più grande spettacolo del mondo, e non si paga biglietto
Charles Bukowski

Pensate ai divi del cinema, prendono la pelle del culo e se la fanno mettere in faccia. La pelle del culo è l'ultima a diventare rugosa. A una certa età andavano tutti in giro con facce da culo.
Charles Bukowski

La gente è strana: si infastidisce sempre per cose banali, e poi dei problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra accorgersene a stento.
Charles Bukowski


Detesto i prati perché tutti hanno un prato con l'erba e, quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri, si diventa tutti gli altri.
Charles Bukowski


Se un giorno vedessi anche UNA SOLA persona che fa o dice qualcosa di insolito, mi aiuterebbe a tirare avanti. Invece sono stantii, grigi. Non c'è slancio. Occhi, orecchie, gambe, voci ma... niente. Rinchiusi dentro se stessi, si prendono in giro, fingendo di essere vivi.”
Charles Bukowski


Passai accanto a 200 persone e non riuscii a vedere un solo essere umano
Charles Bukowski, Una pioggia di donne


E’ Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre LE PERSONE SONO SEMPRE PIU' INTERMITTENTI. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.
Charles Bukowski


Ho un problema con i volti umani. Faccio una gran fatica a guardarli. Ci ritrovo la totalità della vita di ciascuna persona scritta qua e là ed è una vista orribile. Vedere migliaia di facce al giorno ti sfinisce dalla punta dei capelli alla pianta dei piedi
Charles Hank Bukowski


Ho avuto tanti coltelli bloccati dentro di me.
Quando mi danno in mano un fiore, non riesco a capire di cosa si tratta. Ci vuole tempo.
Charles Hank Bukowski

Sono molto guardingo ad amare la vita, perché può prendermi in giro se comincio ad amarla. 
Così vado molto cauto. Continuo a osservare tutto. 
Charles Bukowski

Ti ho dato tante di quelle occasioni che avresti dovuto portarmi via parecchio tempo fa
Charles Bukowski

A volte ho la sensazione di essere solo al mondo. 
Altre volte lo so di sicuro
Charles Bukowski

"Perchè non puoi essere un pò più carino con la gente?" disse, "Paura." dissi io.
Charles Bukowski

Attenti a quelli che cercano continuamente la folla, da soli non sono nessuno
Charles Bukowski

Non mi sono mai piaciute le folle. La gente non l’ho mai capita e più si assiepa in una certa zona, meno senso ha. Le Folle erano come la Morte con un sacco di piedi e di teste e compagnia bella.
Charles Bukowski


Non concependo la solitudine, cercheranno di distruggere tutto ciò che si differenzia da loro stessi
Charles Bukowski, The genius of the crowd

Corrono come se avessero il fuoco sotto il sedere in cerca di qualcosa che non si trova. Si tratta fondamentalmente della PAURA DI AFFRONTARE SE STESSI, si tratta fondamentalmente della PAURA DI ESSERE SOLI. INVECE A ME FA PAURA LA FOLLA, la folla che corre col fuoco sotto il sedere; la folla che legge Norman Mailer e va alle partite di baseball e taglia e innaffia l'erba del praticello e si china sul giardino con una paletta.
Charles Bukowski, Compagno di Sbronze

Le persone mi spaventano, le folle di persone. sono tutti così sani di mente.
Sanno tutti cosa fare. Cosa dire. Quei coglioni mi terrorizzano.
Charles Hank Bukowski

...puoi pure non crederci
ma c’è della gente
che attraversa la vita con molto poco
attrito o angoscia.
... vestono bene, mangiano bene, dormono bene.
sono soddisfatti della loro vita familiare.
hanno momenti di dolore
ma tutto sommato nessuno li disturba
e spesso stanno decisamente bene.
e quando muoiono
è una morte facile, solitamente nel sonno.
...puoi pure non crederci
ma la gente così esiste.
anche se io non sono uno di loro.
eh no, io non sono uno di loro.
non ci vado nemmeno vicino
a essere uno di loro
però loro sono lì
e io sono qui.
Charles Bukowski, Gli alieni

Brucia all'inferno
questa parte di me che non si trova bene in nessun posto
mentre le altre persone trovano cose 
da fare
nel tempo che hanno
posti dove andare
insieme cose da dirsi.
Io sto bruciando all'inferno
da qualche parte nel nord del Messico.
Qui i fiori non crescono.
Non sono come gli altri
gli altri sono come gli altri.
Si assomigliano tutti:
si riuniscano
si ritrovano
si accalcano
sono allegri e soddisfatti
e io sto bruciando all'inferno
Il mio cuore ha mille anni.
Non sono come gli altri.
Morirei nei loro prati da picnic
soffocato dalle loro bandiere
indebolito dalle loro canzoni
non amato dai loro soldati
trafitto dal loro umorismo
assassinato dalle loro preoccupazioni.
Non sono come gli altri.
Io sto bruciando all'inferno.
L'inferno di me stesso.
Charles Bukowski, Fuori posto


Van Gogh che scrive al fratello mandami dei colori
Hemingway che prova il fucile da caccia
Coline medico fallito
l'impossibilità di essere umani
Villon sbandito da Parigi perché è un ladro
Faulkner sbronzo nelle fogne della sua città
l'impossibilità di essere umani
Burroughs che ammazza la moglie con la pistola
Mailer che la accoltella
l'impossibilità di essere umani
Maupassant impazzito mentre fa canottaggio
Dostoevskij messo al muro per la fucilazione
Crane gettato da poppa di un battello addosso all'elica
l'impossibilità
Sylvia con la testa dentro al forno come una patata arrosto
Harry Crosby che salta dentro il Sele Nero
Lorca assassinato per la strada dalla milizia spagnola
l'impossibilità
Artaud seduto sulla panchina di un manicomio
Chatterton che beve veleno per topi
Shakespeare scopiazza
Beethoven con un cornetto acustico nell'orecchio
l'impossibilità l'impossibilità
Nietzsche completamente pazzo
l'impossibilità di essere umani
troppo umani
questo respiro
dentro e fuori
fuori e dentro
questi degenerati
questi vigliacchi
questi campioni
cagnacci matti della gloria
spostano questa briciolina di luce verso di
noi
nel modo più impossibile. 
Charles Bukowski, Belve che balzano attraverso i secoli